GlossarioLegale

Assegno

Cos'è e cosa significa?

Descrizione del termine giuridico Assegno:

L’assegno è uno strumento di pagamento scritto, che consiste in un ordine incondizionato dato da una persona, definita traente, ad un’altra, definita trassato, di pagare una determinata somma di denaro ad una terza persona, il beneficiario, o al portatore dello strumento stesso. Il trassato è solitamente una banca o un istituto di credito, presso cui il traente ha disponibilità di una somma di denaro.

L’assegno può essere di varie tipologie: nominativo, trasferibile o non trasferibile, bancario o circolare. L’assegno nominativo è emesso a favore di una persona specifica; quello trasferibile può essere ceduto ad altri attraverso il girata, ossia la firma sul retro dello stesso; quello non trasferibile è emesso a favore di un beneficiario specifico e non può essere ceduto ad altri. L’assegno bancario è emesso su una banca, mentre quello circolare è emesso da una banca o da un istituto di credito per il tramite di una propria filiale.

La legge richiede che alcuni elementi essenziali siano presenti sul titolo per la sua validità: la denominazione di “assegno” inserita nel testo del documento e espressa nella lingua usata per la redazione di questo; la pura e semplice ordine di pagare una determinata quantità di denaro; il nome di colui che deve pagare (trassato); l’indicazione del luogo di pagamento; la data e il luogo di emissione; la firma di chi emette l’assegno (traente).

In Italia, l’uso dell’assegno è regolamentato dalla Legge sull’Assegno (Regio Decreto n. 1736/1933) che ne disciplina tutti gli aspetti giuridici; ad esempio, la legge impone sanzioni per il reato di emissione di assegni senza provvista – ovvero la mancanza di copertura finanziaria da parte del traente. La gestione degli assegni irregolari è affidata al Sistema di Informazioni Creditizie gestito dalla Banca d’Italia (detto comunemente “Centrale Rischi”) che raccoglie e conserva i dati relativi agli assegni irregolari, come quelli a firma falsa o emessi senza copertura.

La disciplina dell’assegno è fondamentale per la sicurezza del commercio e delle transazioni finanziarie. Essa permette di trasferire somme di denaro in maniera sicura e tracciabile, garantendo al beneficiario sia la certezza del pagamento che la possibilità di provare l’avvenuto trasferimento di fondi.

Contesto giuridico in cui il termine Assegno può essere utilizzato:

Prendiamo ad esempio Giovanni, un imprenditore che deve pagare Mario per alcuni servizi professionali. Giovanni decide di utilizzare un assegno nominativo non trasferibile per effettuare il pagamento di 10.000 euro. Compila l’assegno inserendo tutti gli elementi richiesti dalla legge, tra cui la somma da pagare, il nome di Mario come beneficiario, i dati della sua banca come trassato, nonché il luogo, la data di emissione e la sua firma.

Mario, ricevuto l’assegno, si reca alla banca di Giovanni per l’incasso. La banca, dopo aver verificato la correttezza dei dati dell’assegno e l’effettiva disponibilità dei fondi sul conto di Giovanni, paga a Mario l’importo dovuto. In questo caso, l’assegno ha funzionato esattamente come previsto dalle norme, consentendo il trasferimento sicuro di denaro senza la necessità di maneggiare contanti.

Un altro contesto d’uso dell’assegno si verifica nelle relazioni commerciali tra imprese. Immaginiamo che la società Alfa debba ricevere un pagamento da Beta S.r.l. per una fornitura di beni. Beta S.r.l. emette un assegno bancario a favore di Alfa e lo invia a titolo di pagamento. Alfa può decidere di incassare direttamente la somma o di girare l’assegno ad un proprio fornitore, sempre che si tratti di un assegno trasferibile, per estinguere a sua volta un debito.

Il corretto uso degli assegni è un fattore di vitale importanza nella vita economica e giuridica italiana, permettendo la circolazione di somme di denaro in forma sostitutiva del contante, in modo tracciabile e controllabile dalle autorità competenti.

Questo sito web ha uno scopo puramente informativo e può contenere imprecisioni. Non deve essere utilizzato come sostituto di una consulenza legale professionale.