GlossarioLegale

Consenso informato

Cos'è e cosa significa?

Descrizione del termine giuridico Consenso informato:

Il termine “consenso informato” si riferisce al processo per cui una persona, adeguatamente informata sui rischi, i benefici e le alternative di un intervento medico o di una procedura di ricerca, esprime volontariamente la propria decisione di accettare tale intervento. È un principio etico e legale fondamentale nel sistema sanitario italiano, e la sua rilevanza è stata sottolineata in numerose disposizioni legislative e deontologiche.

Secondo l’ordinamento italiano, il consenso informato è regolato da diverse fonti normative, tra cui il Codice di Deontologia Medica, la Legge 219/2017, e la giurisprudenza. La Legge 219/2017, conosciuta anche come “Legge sul consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento (DAT)”, rafforza il diritto dell’individuo di autodeterminarsi in campo medico, stabilendo l’obbligatorietà per i professionisti della salute di acquisire il consenso dopo aver fornito al paziente tutte le informazioni necessarie in modo comprensibile, completo e adeguato alla sua capacità di comprensione.

Le informazioni fornite devono riguardare la diagnosi, la prognosi, i benefici attesi del trattamento proposto, i rischi e gli effetti collaterali possibili, le alternative terapeutiche e le conseguenze dell’eventuale rifiuto di ogni trattamento. Questo processo garantisce che il paziente abbia una reale partecipazione nella gestione della propria salute e che la sua volontà venga rispettata.

Inoltre, il consenso deve essere specifico per l’intervento proposto, esplicito, espresso in modo chiaro e non deve risultare da pressioni o costrizioni. La capacità di consenso presuppone che il soggetto sia in grado di comprendere e valutare le informazioni ricevute, per cui in alcuni casi, come minori o incapaci, il consenso dovrà essere fornito da chi esercita la patria potestà o dal tutore.

Contesto giuridico in cui il termine Consenso informato può essere utilizzato:

Immaginiamo il caso di Claudia, una donna che deve sottoporsi a un intervento chirurgico non urgente. Prima di procedere, il chirurgo illustra a Claudia le caratteristiche dell’operazione, i possibili benefici e i rischi associati, comprese le complicanze postoperatorie e le alternative disponibili. Claudia, dopo aver compreso le informazioni ricevute, firma un modulo in cui dichiara di aver ricevuto tutte le delucidazioni necessarie e di accettare consapevolmente di sottoporsi all’intervento. Si tratta di un atto fondamentale che rispetta la sua autodeterminazione e garantisce al medico di operare in sicurezza giuridica, avendo ottenuto un consenso valido.

In un altro scenario, Alberto, un paziente affetto da una malattia cronica, viene informato sulle diverse opzioni terapeutiche disponibili, incluse le nuove terapie sperimentali. Il medico fornisce un dettagliato spiegazione su potenziali vantaggi e rischi, compresi i possibili esiti incerti e gli effetti collaterali. Alberto riflette sulle sue priorità di vita e valuta attentamente le informazioni fornite prima di prendere una decisione. La sua scelta, una volta espressa dopo una ponderata valutazione, è un esempio di esercizio di autonomia del paziente, che il medico dovrà rispettare, conformemente alla normativa in materia di consenso informato.

Il rispetto per l’autonomia del paziente e per il suo diritto di prendere decisioni informate riguardanti la propria salute è un pilastro del sistema sanitario italiano e un dovere etico e legale per i professionisti sanitari. La centralità del consenso informato nel rapporto medico-paziente ribadisce l’importanza di un’informazione chiarificatrice e di una comunicazione efficace, che consentano al paziente di esercitare il diritto alla salute nel modo più consapevole e partecipativo possibile.

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