GlossarioLegale

Contratto

Cos'è e cosa significa?

Descrizione del termine giuridico Contratto:

Il contratto in senso giuridico, nel diritto italiano, è l’accordo tra due o più parti per creare, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale. Secondo l’articolo 1321 del Codice Civile italiano, il contratto deve essere concluso con il consenso delle parti, manifestato in forma libera e consapevole. Il contratto ha natura obbligatoria, ossia vincola le parti ad adempiere a quanto pattuito, e può essere soggetto a vari tipi di forma, come la forma scritta o la forma orale, a seconda delle specifiche esigenze dettate dalla legge o dalla volontà delle parti.

Una delle caratteristiche fondamentali di quest’istituto giuridico è la cosiddetta “autonomia contrattuale”, che permette alle parti di stabilire liberamente il contenuto del contratto nei limiti imposti dall’ordine pubblico e dal buon costume. Questo principio è ribadito dall’articolo 1322 del Codice Civile, che riconosce valida la contrattazione in tutti i casi in cui è diretta a regolare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico.

Sono diversi i requisiti essenziali affinché un contratto sia considerato valido: il consenso delle parti, la causa, l’oggetto, la forma e, nei casi previsti dalla legge, la condizione. Per quanto riguarda la causa, si intende la funzione economico-sociale dell’atto, che deve essere lecita e non elusiva o simulata. L’oggetto, invece, è ciò su cui il contratto ha effetti ed è necessario che sia possibile, lecito e determinato o almeno determinabile.

Dovendo considerare le varie tipologie, si distinguono contratti unilaterali e bilaterali, a seconda che obblighino una o entrambe le parti. Esiste anche una classificazione basata sulla contrapposizione tra contratti a titolo oneroso, dove ogni parte si impegna dando qualcosa in cambio di un corrispettivo, e contratti a titolo gratuito, in cui una delle parti arricchisce l’altra senza aspettarsi un equivalente.

Inoltre, il contratto può essere nominato o innominato. I contratti nominati sono quelli per i quali la legge prevede una specifica disciplina, come la vendita o la locazione, mentre i contratti innominati non hanno una disciplina specifica e sono regolati dalle norme generali del contratto e dai principi generali dell’ordinamento.

Contesto giuridico in cui il termine Contratto può essere utilizzato:

Prendiamo ad esempio un tipico contratto di vendita. Due parti, un venditore e un acquirente, concordano sul passaggio di proprietà di un bene in cambio di un corrispettivo pecuniario. Una volta che il venditore offre il bene e l’acquirente accetta di comprarlo alle condizioni proposte, ivi incluse la quantità e il prezzo, entrambi si impegnano a rispettare i propri doveri: il venditore deve consegnare il bene, mentre l’acquirente deve pagare il prezzo stabilito.

Un altro esempio chiaro è il contratto di lavoro, dove l’impiegato si obbliga a fornire la propria prestazione lavorativa in favore del datore di lavoro, che si impegna a versare uno stipendio come contropartita. In questo caso, il contratto è strettamente regolato da leggi che proteggono il lavoratore, introducendo una serie di diritti e doveri non solo contrattualmente ma anche legalmente definiti.

La capacità di formare contratti adeguatamente consente la regolazione di una miriade di rapporti economici e sociali ed è parte integrante del sistema normativo che regola la vita quotidiana nella società. Un’adeguata comprensione di questo fenomeno giuridico è essenziale per il mantenimento dell’ordine e dell’equità nelle transazioni, e la sua influenza si estende ben oltre l’ambito economico, toccando aspetti etici e sociali della nostra convivenza.

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