Descrizione del termine giuridico Franchigia:
Nel diritto italiano, il termine “franchigia” si riferisce ad una clausola contrattuale comunemente presente nei contratti di assicurazione. Attraverso la franchigia, il contraente, ovvero l’assicurato, accetta di sopportare una parte del danno o della perdita economica che sarebbe altrimenti a carico dell’assicuratore. L’importo della franchigia rappresenta di fatto la cifra sottostante la quale l’assicuratore non interverrà con il suo risarcimento. In altre parole, solo se il danno supera il limite della franchigia, l’assicuratore sarà tenuto a pagare la parte eccedente.
Questo tipo di disposizione ha un doppio effetto: da un lato, consente alle compagnie assicurative di ridurre il rischio di piccoli sinistri che potrebbero verificarsi frequentemente, dall’altro, incentiva l’assicurato a mantenere una condotta prudente, dato che per perdite di piccola entità sarà lui stesso a sopportare il costo.
Esistono diverse forme di franchigia: può essere assoluta, relativa, semplice o “a scaglioni”. Una franchigia assoluta prevede che l’assicuratore interviene solo se il danno supera l’ammontare prestabilito. Con la franchigia relativa, invece, il pagamento da parte dell’assicuratore ha luogo solo se il danno oltrepassa una determinata percentuale del valore assicurato. La franchigia semplice si verifica quando viene definito un ammontare sotto al quale il danno non sarà risarcito, senza ulteriori complicazioni. Invece, la franchigia a scaglioni prevede una partecipazione crescente dell’assicuratore all’aumentare dell’entità del danno.
Va evidenziato che la franchigia non opera soltanto nelle polizze assicurative di beni materiali, ma trova applicazione anche in altri ambiti, come ad esempio nelle assicurazioni sulla vita o nelle polizze sanitarie, dove può consistere in una somma fissa che l’assicurato deve pagare prima di poter accedere alle coperture previste dalla polizza.
Contesto giuridico in cui il termine Franchigia può essere utilizzato:
Prendiamo come primo esempio una polizza assicurativa auto. Immaginiamo che un automobilista abbia stipulato una polizza con una franchigia di 500 euro. Qualora avesse un incidente la cui riparazione costi 400 euro, l’assicurato pagherà l’intera spesa perché inferiore all’ammontare della franchigia. Se, al contrario, l’incidente comportasse una spesa di 1000 euro, l’assicuratore interverrebbe coprendo 500 euro, ovvero la parte eccedente la franchigia, mentre il rimanente sarebbe a carico dell’assicurato.
Un secondo esempio può essere trovato nel campo della sanità privata. Un’assicurazione sanitaria potrebbe stabilire una franchigia di 200 euro per gli interventi medici. Questo significa che l’assicurato, per ogni trattamento o visita medica, dovrà pagare i primi 200 euro, e soltanto se le spese dovessero superare tale soglia, l’assicuratore coprirebbe il resto. Questo meccanismo è utile per contenere i costi assicurativi e disincentivare l’uso eccessivo dei servizi sanitari.
È fondamentale comprendere la natura e le conseguenze della franchigia nei contratti di assicurazione per poter valutare compiutamente i termini della polizza che si intende sottoscrivere. La sua presenza influisce direttamente sull’entità del premio assicurativo e sul grado di protezione che l’assicurato desidera acquistare, essenziale quindi per l’equilibrio contrattuale e il corretto funzionamento del mercato assicurativo.