Descrizione del termine giuridico Giudicato:
Il termine giudicato, nel sistema giuridico italiano, si riferisce all’effetto che il passaggio in giudicato di una sentenza produce su un dato rapporto giuridico, in particolare sulle questioni oggetto della decisione. Si tratta di un principio fondamentale del diritto processuale, che garantisce stabilità alle situazioni giuridiche e certezza dei rapporti giuridici. Una volta che una sentenza passa in giudicato, le questioni decise dal giudice non possono essere nuovamente discusse in un altro processo. Ciò è dettato dalla necessità di evitare una perpetuazione dei litigi e di consentire ai soggetti coinvolti di contare su una situazione definitivamente cristallizzata.
Il giudicato si distingue in due tipi: giudicato formale e giudicato sostanziale. Il giudicato formale si ha quando non sono più possibili impugnazioni ordinari, ovvero appelli o ricorsi per cassazione, a causa del decorso dei termini per proporli o per la loro espressa rinuncia. Tuttavia, il giudicato formale non preclude la possibilità di rivolgersi al giudice con mezzi di impugnazione straordinari come la revocazione.
Invece, il giudicato sostanziale si verifica quando la sentenza diventa definitiva anche rispetto ai mezzi di impugnazione straordinari, acquisendo così una forza di legge tra le parti. In questo caso, le questioni decise diventano inattaccabili e vincolano sia le parti che il giudice in eventuali processi futuri.
Il giudicato assolve a una molteplicità di funzioni: è un mezzo attraverso il quale si afferma la verità giuridica ufficialmente riconosciuta, contribuisce alla pace sociale garantendo la risoluzione definitiva delle controversie e protegge l’individuo dalla ripetizione di processi per le stesse cause.
Ne consegue che ogni decisione che passa in giudicato costituisce un precedente vincolante per le parti e per i giudici. La forza del giudicato è tutelata anche dall’autorità della cosa giudicata, che impedisce che si possa giudicare nuovamente su quanto già definitivamente deciso.
Contesto giuridico in cui il termine Giudicato può essere utilizzato:
Un esempio pratico di giudicato può essere il seguente caso in ambito civile: si consideri la situazione in cui A convenisse B per il pagamento di una somma di denaro derivante da un contratto. Dopo il normale svolgimento del processo di primo grado, il giudice emetta una sentenza che condanni B al pagamento dell’importo. B, allora, decide di non appellarsi entro i termini previsti. La sentenza diventa passata in giudicato formalmente, impedendo così a B di sollevare nuovamente la questione del debito in un successivo processo contro A riguardante lo stesso contratto.
Per esempio, in ambito penale, potremmo prendere in considerazione il caso di una persona accusata di un reato che viene assolta in primo grado di giudizio. Se la sentenza di assoluzione passa in giudicato per mancata o inammissibile impugnazione, quel soggetto non potrà più essere processato per lo stesso fatto, poiché il giudicato avrebbe effetto di ne bis in idem, ovvero non potrà esserci un doppio giudizio sullo stesso fatto per la stessa persona.
Il rispetto del giudicato è essenziale per assicurare la certezza del diritto e l’effettività della tutela giurisdizionale, evitando che le controversie si trascinino indefinitamente con gravi pregiudizi per le parti e lo stesso ordinamento giuridico. L’istituto del giudicato si conferma quindi pilastro del diritto processuale italiano, garante dell’autorità delle decisioni giudiziali e della loro definitività.