Descrizione del termine giuridico Insidia:
Insidia è un termine del diritto italiano che si riferisce ad un atto commesso con l’intento di nuocere a qualcun altro, generalmente in maniera nascosta o ingannevole. Secondo l’articolo 2043 del Codice Civile italiano, chiunque arreca, con fatto illecito, danno ad altri è tenuto a risarcire il danno. La nozione di fatto illecito comprende non solo azioni dirette e positive ma anche comportamenti omissivi, che possono costituire ciò che in diritto penale si definisce come “insidia”.
Un comportamento può essere considerato insidioso quando risulta essere volutamente preparato o organizzato per creare una situazione di danno o pericolo per altri, senza che questi ultimi ne siano consapevoli. Si differenzia dal dolo, in quanto l’insidia non necessariamente comporta l’intenzione di causare un danno in modo evidente, ma può anche consistere nel predisporre una trappola o una situazione potenzialmente dannosa.
Le insidie possono manifestarsi in molteplici ambiti del vivere civile e sociale. Possono essere riscontrate nell’ambiente di lavoro, dove ad esempio un’inadeguata sicurezza sul lavoro potrebbe essere considerata un’insidia se provata la consapevolezza e la volontà lato sensu diicollocare i lavoratori in una posizione di rischio. Nel contesto della responsabilità civile, un proprietario di un terreno che lascia una buca non segnalata può essere ritenuto responsabile per insidia se una persona inciampa e si infortuna a causa di questa.
E’ importante sottolineare che la responsabilità per insidie può configurarsi anche senza un’avvenuta lesione. Nel diritto della circolazione stradale, ad esempio, il mancato rispetto delle norme di segnaletica può creare una situazione insidiosa per gli utenti della strada, anche se non si verifica un incidente. In tali casi, è la potenzialità di causare danno a far sì che un comportamento possa essere qualificato come insidioso.
La rilevanza di una condotta insidiosa si riverbera anche nell’ambito del diritto penale, dove specifici reati presuppongono l’esistenza di una modalità di azione insidiosa per la loro configurazione, come nel caso di truffa o di alcuni tipi di aggressioni. La responsabilità per una situazione insidiosa non richiede sempre che il risultato dannoso si verifichi; può essere sufficiente aver creato un rischio oggettivo per la sicurezza altrui.
Contesto giuridico in cui il termine Insidia può essere utilizzato:
Nel contesto di un procedimento penale, la figura dell’insidia può emergere in situazioni di aggressione fisica. Ad esempio, se una persona dispone di un ordigno esplosivo sulla porta di casa di un’altra con la speranza che, aprendola, quest’ultima resti ferita, si tratta di un chiaro caso di comportamento insidioso. La volontà di tendere una trappola è manifesto ed è finalizzata a procurare un danno ad insaputa della vittima.
In ambito civile, una situazione comune in cui potrebbe configurarsi l’insidia è quando un proprietario di un esercizio commerciale trascura di rimuovere o segnalare correttamente una macchia d’olio sul pavimento. Se un cliente scivola e si infortuna a causa di questa, il proprietario potrebbe essere ritenuto responsabile per aver creato una situazione insidiosa, dato che avrebbe dovuto prevedere il rischio e agire per scongiurarlo.
L’attenzione verso la prevenzione di comportamenti insidiosi riflette l’importanza attribuita alla sicurezza e al benessere collettivo nella società italiana. Il diritto italiano, quindi, assegna grande peso all’identificazione e alla sanzione di comportamenti che, ancorché occulti o non immediatamente evidenti, possano arrecare danno o mettere a rischio la sicurezza delle persone. Proteggere la collettività da queste situazioni e garantire un adeguato risarcimento per le vittime rappresenta un impegno fondamentale per l’ordinamento giuridico.