Descrizione del termine giuridico Lavoro:
Il lavoro in Italia è un concetto che si riferisce all’attività svolta da una persona, il lavoratore, che si impegna a eseguire prestazioni lavorative sotto la direzione di un’altra persona, l’impresa o il datore di lavoro, contro un corrispettivo in denaro, il salario. Il diritto del lavoro in Italia è un ramo che regola i rapporti tra lavoratori e datori di lavoro e comprende norme che tutelano i lavoratori, regolano le relazioni collettive e disciplinano l’organizzazione del lavoro stesso nei suoi aspetti giuridici, economici e sociali.
Uno dei capisaldi della disciplina del lavoro in Italia è costituito dalla Costituzione, in particolare dall’articolo 35, il quale afferma che “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni”. Questa tutela si esplica attraverso una serie di diritti fondamentali, quali il diritto a condizioni di lavoro equo e soddisfacenti, il diritto alla sicurezza e alla salute nei luoghi di lavoro e il diritto alla retribuzione giusta e sufficiente per garantire a se stesso e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La legislazione italiana ha introdotto, nel corso degli anni, una pluralità di norme volte a proteggere il lavoratore, come ad esempio il decreto legislativo n. 81/2008, meglio conosciuto come “Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro”. Altri strumenti normativi importanti sono il codice civile, che nel libro V tratta del lavoro subordinato e autonomo, le leggi speciali che disciplinano specifiche categorie di lavoratori e il ruolo crescente dei contratti collettivi di lavoro, che adattano le norme generali alle specificità dei vari settori produttivi.
Inoltre, il lavoro in Italia è regolato anche da norme internazionali ed europee, che influenzano la legislazione nazionale e ne costituiscono un parametro interpretativo e di valutazione della sua adeguazione.
Contesto giuridico in cui il termine Lavoro può essere utilizzato:
Un esempio contestuale che aiuta a comprendere il concetto di lavoro può essere visto nell’ambito della riforma del mercato del lavoro, nota come “Jobs Act”. Il Jobs Act, introdotto con la Legge n. 183/2014, è un insieme di norme che hanno riformato la disciplina dei rapporti di lavoro in Italia, introducendo tra le altre cose il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. In questo nuovo tipo di contratto, le tutele per il lavoratore cambiano in base alla durata del suo rapporto di lavoro con l’impresa. L’introduzione di questo contratto ha lo scopo di rendere più flessibile l’ingresso nel mondo del lavoro, garantendo nel contempo una tutela progressiva del lavoratore.
Un altro esempio che illustra l’importanza della disciplina del lavoro è il dibattito generalizzato sulla cosiddetta “gig economy” o economia dei lavoretti. Qui, il lavoro è svolto da soggetti, spesso definiti come “lavoratori autonomi”, che effettuano prestazioni di lavoro attraverso piattaforme online. La questione nascente è la necessità di regolamentare tali forme di lavoro emergenti, garantendo che i diritti dei lavoratori siano salvaguardati, compreso il riconoscimento del diritto a un equo salario, a orari di lavoro rispettabili e alla protezione sociale.
L’attenzione della normativa italiana verso il lavoro rispecchia il rilievo che esso ha per l’individuo e per la collettività: non soltanto in quanto fonte di reddito, ma anche come mezzo di realizzazione personale, di inclusione sociale e di partecipazione alla vita economica del paese. La costante evoluzione del mercato del lavoro e delle relative forme contrattuali impone infatti di adeguare continuamente la normativa per garantire protezioni aggiornate ai lavoratori in un contesto di equilibrio con le esigenze di sviluppo e competitività economica del paese.