GlossarioLegale

Licenziamento collettivo

Cos'è e cosa significa?

Descrizione del termine giuridico Licenziamento collettivo:

Il termine “licenziamento collettivo” si riferisce alla cessazione del rapporto di lavoro promossa dall’azienda nei confronti di un numero plurimo di lavoratori, sulla base di motivi non attribuibili alla condotta individuale o alle prestazioni del lavoratore, ma a ragioni di carattere economico, produttivo, organizzativo o di ristrutturazione aziendale. La disciplina del licenziamento collettivo in Italia è regolata principalmente dall’articolo 24 della legge n. 223 del 1991.

Per essere qualificato come tale, il licenziamento deve interessare almeno cinque lavoratori in un periodo di novanta giorni, sia che avvenga all’interno di un unico stabilimento, sia che riguardi più stabilimenti distribuiti all’interno del territorio nazionale. L’azienda è tenuta a seguire una procedura precisa, che inizia con la comunicazione di avvio della procedura alla Direzione territoriale del lavoro, ai rappresentanti sindacali aziendali e alle rappresentanze sindacali territoriali competenti.

Questa comunicazione deve essere accompagnata da una serie di informazioni che consentano la comprensione delle ragioni del licenziamento, il numero ed i criteri di scelta dei lavoratori da licenziare, le misure adottate per evitare o ridurre i licenziamenti e quelle per attenuare gli effetti sul personale coinvolto. Segue un periodo di consultazione con i rappresentanti sindacali volto a trovare un accordo che possa soddisfare, per quanto possibile, le esigenze di entrambe le parti interessate.

Qualora non si raggiunga un accordo, dopo trenta giorni dalla comunicazione di avvio della procedura (o sessanta, per aziende con più di trecento dipendenti), l’azienda potrà procedere con i licenziamenti. I lavoratori colpiti godono di alcune tutele, come la precedenza in eventuali nuove assunzioni e il diritto a percorsi di ricollocamento professionale, nonché al ricorso giudiziario nel caso in cui ritengano che il licenziamento non sia stato condotto secondo le normative vigenti.

Contesto giuridico in cui il termine Licenziamento collettivo può essere utilizzato:

In un’ipotetica azienda manifatturiera, attraversa un periodo di crisi a causa del calo della domanda e dell’innovazione tecnologica che richiede meno personale. Per far fronte a questa situazione, dopo un’attenta analisi economica, decide di procedere con il licenziamento collettivo di 30 operai. Dopo la comunicazione di avvio della procedura, si apre la fase di consultazione durante la quale l’azienda propone un piano di riduzione dei costi diverso dai licenziamenti, come ad esempio la riduzione dell’orario di lavoro o la retribuzione, ma i rappresentanti dei lavoratori insistono sulla ricerca di soluzioni alternative che non comportino la perdita di posti di lavoro. Non trovando un accordo, l’azienda è costretta a procedere con i licenziamenti, ma si impegna a fornire sostegno attraverso programmi di ricollocamento e corsi di aggiornamento professionale.

In un altro scenario, una grande catena di negozi di abbigliamento è costretta a chiudere diverse filiali a causa dell’incontestabile avanzamento dell’e-commerce e della conseguente riduzione delle vendite nei punti vendita fisici. La direzione decide di avvalersi del licenziamento collettivo per 50 dipendenti delle filiali interessate. Essendo un’azienda con più di trecento dipendenti, la procedura di consultazione procede per sessanta giorni e, nonostante gli sforzi, il miglior risultato ottenuto consiste nella proposizione dei dipendenti per futuri posti disponibili in altre filiali o nell’offerta di opzioni di pre-pensionamento per chi ne avesse i requisiti.

La gestione di situazioni di questo tipo richiede sensibilità, attenzione ai diritti dei lavoratori e conoscenza approfondita delle normative, per garantire il rispetto delle procedure e l’equilibrio tra le necessità dell’azienda e la tutela sociale degli individui. La legislazione sul licenziamento collettivo esemplifica l’intento del legislatore di bilanciare le esigenze del mercato del lavoro con la protezione dei lavoratori, uno degli aspetti chiave del diritto del lavoro in Italia.

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