GlossarioLegale

Notorietà

Cos'è e cosa significa?

Descrizione del termine giuridico Notorietà:

La notorietà, nel contesto giuridico italiano, si riferisce a una qualità attribuita a un fatto o a una situazione che, per la sua diffusion, ovvietà o lampantezza, è considerata di pubblico dominio, ossia conosciuta da tutti o dall’intera collettività interessata. Essa non richiede alcuna dichiarazione, giacché la sua evidenza si impone di per sé nel tessuto sociale. Questo concetto è utilizzato per assumere come accertato un determinato stato di cose che, appunto, per la loro notorietà, non necessitano di essere provati con altri mezzi.

Il principio di notorietà trova applicazione in diversi ambiti del diritto italiano, soprattutto nel processo civile, in cui è possibile che un giudice tenga conto di fatti notori senza che le parti abbiano l’onere di fornire ulteriori prove. Per esempio, situazioni di pubblico dominio come la celebrazione di un evento di portata nazionale o internazionale, la notorietà di una data condizione climatica in un periodo e luogo specifici, o la pubblica conoscenza di uno stato di salute pubblica possono essere invocate in sede giudiziaria senza bisogno di particolari attestazioni, se ritenute notorie.

La notorietà si differenzia dal concetto di prova in quanto, quest’ultima, rappresenta l’insieme dei mezzi attraverso cui si dimostra l’esistenza di un fatto o un diritto, mentre la notorietà si sostanzia nel riconoscimento di qualcosa come universalmente accettato e indiscutibile. Diviene pertanto un importante strumento di semplificazione processuale, che consente di accelerare la trattazione dei casi in cui essa può essere invocata.

È importante precisare che la valutazione della notorietà di un fatto è lasciata alla discrezione del giudice, che dovrà valutare se un dato fatto è effettivamente di dominio comune, rispetto al contesto sociale e temporale di riferimento, oppure se è necessario procedere a una sua prova formale. Evidentemente, ciò comporta una certa grado di soggettività nell’accertamento dei fatti notori, e la necessità di un’attenta valutazione alla luce delle circostanze del caso specifico.

Contesto giuridico in cui il termine Notorietà può essere utilizzato:

Un esempio dell’impiego della notorietà nel diritto italiano può essere riscontrato in una causa di lavoro in cui un dipendente impugna il proprio licenziamento motivato con la crisi economica aziendale. Se la crisi economica è un fatto di notorietà nel settore di riferimento dell’impresa, ovvero se è generalmente riconosciuta e accettata da tutti gli operatori del settore come una realtà indiscutibile, non sarà necessario per l’impresa fornire ulteriori prove circa la propria situazione economica. Il giudice, riconoscendo la crisi come un fatto notorio, potrebbe pertanto ammettere tale condizione come motivo legittimante il licenziamento, indipendentemente dalla produzione di bilanci o documentazione.

Un altro esempio si può trovare nel diritto di famiglia, nel conteso di una separazione in cui uno dei coniugi affermi l’adulterio dell’altro come causa della rottura del vincolo matrimoniale. Se l’adulterio è una circostanza di notorietà tra gli amici e i familiari della coppia – per esempio, a causa della presenza e dell’atteggiamento pubblico dell’amante – potrebbe non essere necessario produrre ulteriori prove testimoniali o documentali per dimostrarlo. Il giudice potrebbe considerare il fatto notorio e quindi sufficientemente provato sulla base del grado di pubblicità ed esposizione del comportamento nel contesto sociale di riferimento.

Il ruolo della notorietà nella giurisprudenza italiana è quindi quello di un criterio di semplificazione e razionalizzazione delle attività processuali, che permette ai tribunali di utilizzare la conoscenza collettiva come elemento probatorio, eliminando la necessità di un inutile appesantimento probatorio e procedurale. Tuttavia, va usato con cautela e nell’ambito dei limiti stabiliti dalla legge e dalla giurisprudenza, per garantire che la ricerca della verità e la giustizia non siano compromesse da una valutazione superficiale di fatti che richiedono, al contrario, un’approfondita verifica.

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