Descrizione del termine giuridico Obbligazione:
Un’obbligazione nel diritto italiano può essere definita come un rapporto giuridico in virtù del quale una parte, denominata debitore, è tenuta a compiere una determinata prestazione a favore di un’altra parte, chiamata creditore. Tale prestazione può consistere nel dare, nel fare o nel non fare qualcosa. E’ importante sottolineare che la prestazione deve essere possibile, lecita, determinata o determinabile e deve corrispondere a un interesse meritevole di tutela per il creditore.
La dottrina classifica le obbligazioni in diverse categorie in base a vari criteri. Sono distinte in obbligazioni di dare, di fare e di non fare, e in obbligazioni con prestazione semplice o complessa. Possono inoltre essere classificate come obbligazioni naturali o civili, a seconda che siano o meno garantite dall’azione esecutiva. Le obbligazioni naturali, a differenza di quelle civili, non concedono al creditore il diritto di agire in giudizio per ottenere l’adempimento, ma se adempiute dal debitore non possono essere soggette a ripetizione del indebito.
Nel caso del mancato adempimento delle obbligazioni, il creditore può intraprendere azioni giudiziarie per ottenere l’adempimento forzato o il risarcimento del danno. Il codice civile italiano prevede inoltre la possibilità di risoluzione del rapporto obbligatorio in caso di inadempimento che si riveli essenziale e grave.
Il nostro ordinamento giuridico riconosce e tutela le obbligazioni venutesi a creare anche per effetto di atti unilaterali, senza la necessità di un accordo bilaterale. E’ il caso della promessa di pagamento di un premio per chi ritrova un oggetto smarrito: il rapporto obbligatorio nasce dall’atto unilaterale del promittente.
Questo concetto è centrale nella quotidianità del vivere civile, assicurando un ordine socio-economico in cui i soggetti possono fare affidamento sull’adempimento di prestazioni concordate, sia esse risultato di accordi contrattuali, obbligazioni derivanti da illeciti civili, o persino da atti unilaterali.
Contesto giuridico in cui il termine Obbligazione può essere utilizzato:
Prendiamo in esempio il caso di un contratto di vendita di un’automobile. Mario vende a Laura l’automobile di sua proprietà. Tra Mario e Laura si forma un rapporto obbligatorio in cui Mario diviene il debitore della prestazione di dare l’auto, e Laura è la creditrice della prestazione. Laura, da parte sua, sarà debitrice della prestazione di pagare il prezzo concordato e Mario diviene il creditore di tale somma. Se Mario non consegna l’auto a Laura, quest’ultima potrà richiedere l’adempimento coattivo o la risoluzione del contratto con il risarcimento dei danni subiti. Analogamente, se Laura non paga il prezzo, Mario potrà agire in giudizio per ottenere il pagamento del dovuto.
Un secondo esempio può essere dato in ambito di responsabilità extracontrattuale. Supponiamo che Antonio causi un danno alla proprietà di Bianca, ad esempio, graffiando la carrozzeria della sua nuova auto. Qui sorge un’obbligazione per Antonio di risarcire il danno arrecato a Bianca. Questo tipo di rapporto obbligatorio non nasce da un accordo tra le parti, bensì da un evento dannoso illecito.
La chiara comprensione della natura delle obbligazioni è fondamentale nello studio e nell’applicazione del diritto, in quanto consente di definire e regolare le relazioni economiche e sociali tra gli individui. La loro corretta gestione è imprescindibile per garantire la fiducia nelle relazioni giuridiche e l’affidamento reciproco, elementi senza i quali l’intero tessuto economico e civile della società rischierebbe di disgregarsi.