GlossarioLegale

Onerosità

Cos'è e cosa significa?

Descrizione del termine giuridico Onerosità:

L’onerosità nel diritto italiano identifica una caratteristica dei contratti per cui una prestazione è effettuata in cambio di un corrispettivo. Un contratto oneroso comporta, quindi, un sacrificio patrimoniale per una delle parti, che si impegna a compiere una prestazione a favore dell’altra parte, la quale, a sua volta, è tenuta a corrispondere un controprestazione. La controprestazione può essere di natura economica o consistere in un’altra prestazione.

La nozione di onerosità è fondamentale per distinguere i contratti onerosi dai contratti gratuiti. Mentre nei contratti gratuiti una delle parti arricchisce l’altra senza ricevere nulla in cambio (ad esempio, nella donazione), nei contratti onerosi entrambe le parti si assumono obbligazioni reciproche, generalmente con benefici e sacrifici per entrambi.

Nei contratti onerosi, il rapporto tra le prestazioni delle due parti dovrebbe essere equilibrato. Questo principio è noto come ‘aequilibritas contrattuale’. Quando tale equilibrio manca, possono sorgere situazioni di ingiustizia che il diritto cerca di correggere, ad esempio attraverso l’annullamento del contratto per lesione.

Esistono varie forme di contratti onerosi, tra cui la compravendita, la locazione e l’appalto. La compravendita è il classico esempio di contratto oneroso: il venditore si obbliga a trasferire la proprietà di una cosa in cambio del prezzo, che costituisce la controprestazione da parte dell’acquirente.

L’onerosità ha implicazioni anche nel diritto delle successioni, in quanto una donazione può essere impugnata se traveste un contratto oneroso, con il fine di eludere le norme protettive delle quote riservate agli eredi legittimi. Altresì, la presenza di onerosità in un contratto può influenzare le conseguenze fiscali dell’operazione, incidendo sulle imposte dovute dalle parti.

In ambito di inadempimento, l’onerosità permette di determinare gli effetti della risoluzione del contratto, della restituzione delle prestazioni compiute e dell’eventuale risarcimento del danno.

Contesto giuridico in cui il termine Onerosità può essere utilizzato:

Un esempio dell’applicazione del concetto di onerosità si trova nel contratto di locazione. Supponiamo che Mario sia proprietario di un appartamento che decide di affittare a Luca per un canone mensile di 800 euro. Il contratto prevede che Luca abbia il diritto di abitare nell’appartamento di Mario per la durata stabilita in cambio del pagamento del canone. La caratteristica di onerosità è evidente qui: Mario compie la prestazione di concedere il godimento dell’immobile mentre Luca si impegna a pagare regolarmente il canone.

Un altro esempio può essere rappresentato dalla compravendita: Claudia decide di vendere la sua automobile a Enzo per la somma di 10.000 euro. Enzo accetta e si impegna a pagare la cifra pattuita allo scambio del veicolo. Claudia e Enzo stipulano quindi un contratto oneroso di compravendita in cui la proprietà dell’auto viene trasferita a Enzo dietro il pagamento del prezzo concordato. Il carattere oneroso implica una reciproca corrispondenza di interessi: la proprietà per Claudia, il denaro per Enzo.

L’importanza dell’onerosità nella prassi giuridica italiana è fondamentale per la corretta qualificazione dei contratti e per una giusta applicazione delle norme che regolano le obbligazioni e i trasferimenti patrimoniali tra soggetti. Grazie a tale concetto, è possibile garantire un equilibrio contrattuale e proteggere le parti da eventuali abusi.

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