GlossarioLegale

Pignoramento

Cos'è e cosa significa?

Descrizione del termine giuridico Pignoramento:

Il pignoramento è una procedura esecutiva forzata disciplinata dal codice di procedura civile italiano, atta a consentire al creditore di soddisfare il proprio credito attraverso l’apprensione e la successiva vendita o assegnazione di beni appartenenti al debitore. Questa azione legale è possibile solo dopo aver ottenuto un titolo esecutivo, come una sentenza, un decreto ingiuntivo divenuto esecutivo, oppure un atto notarile che comporti l’obbligo di pagamento.

Tale procedimento si articola in diverse fasi. La prima è l’atto di pignoramento propriamente detto, che consiste nella formale apprensione dei beni del debitore da parte dell’ufficiale giudiziario, su mandato del giudice dell’esecuzione. Il bene pignorato viene generalmente descritto in un verbale e può coinvolgere diversi tipi di beni: immobili, stipendi, crediti presso terzi, veicoli, ecc. Dopo il pignoramento, si procede con la custodia dei beni (che può restare in mano al debitore se ciò non pregiudica la successiva vendita) e, successivamente, con la loro vendita all’asta (per i beni immobili) o con assegnazione diretta.

Nel caso dei beni immobili, dopo la descrizione e stima del bene, verrà fissata un’asta pubblica alla quale potranno partecipare gli offerenti. Per i beni mobili, vi è una procedura più snella che può culminare in una vendita diretta senza passare per l’asta. Nel caso di pignoramento di crediti presso terzi (ad esempio stipendi o pensioni), si procede attraverso un ordine rivolto al terzo di trattenere una somma dai pagamenti dovuti al debitore fino alla copertura del debito.

Uno dei principali limiti al pignoramento è dato dalla cosiddetta “impignorabilità” di taluni beni. La legge, infatti, tutela il debitore impedendo che vengano pignorati beni indispensabili alla vita quotidiana e al mantenimento (esempio: la prima casa nei limiti di una certa valore e i beni dello strumento di lavoro per chi esercita un’attività autonoma).

Contesto giuridico in cui il termine Pignoramento può essere utilizzato:

Un esempio concreto di pignoramento potrebbe essere quello di un imprenditore che, a seguito di una serie di debiti non onorati, si trovi ad affrontare il pignoramento dei propri beni aziendali. Dopo aver ricevuto varie sollecitazioni di pagamento e non avendo saldato il debito, il creditore decide di procedere giudizialmente. Viene così ottenuto un titolo esecutivo, a cui segue la richiesta all’autorità giudiziaria competente per avviare la procedura. Un ufficiale giudiziario, accompagnato dal creditore o dal suo avvocato, si reca presso la sede dell’azienda debitrice per descrivere e porre sotto sequestro beni equivalenti all’importo del debito più le spese procedurali. In questo caso, possono essere pignorati macchinari, veicoli commerciali o altre attrezzature di lavoro ritenute di valore.

Un altro esempio tipico è quello del pignoramento dello stipendio. Un lavoratore dipendente che non ha adempiuto a un obbligo di pagamento, magari derivante da un prestito non restituito, potrebbe vedere una parte del proprio stipendio pignorato ogni mese fino all’estinzione del debito. In questa situazione, l’ordine di pignoramento viene notificato direttamente al datore di lavoro, il quale tratterrà ogni mese la quota stabilita dalla legge da versare direttamente al creditore.

L’intervento di tale meccanismo giuridico appare quindi fondamentale nel contesto dell’ordinamento italiano, perché assicura al creditore una via efficace per la riscossione dei suoi crediti, al contempo ponendo delle tutele per evitare che il debitore possa subire privazioni eccessive o immotivate. La procedura di pignoramento rappresenta quindi una garanzia sia per il creditore nel recupero dei suoi diritti sia per il debitore, per il quale la legge prevede limiti e protezioni per salvaguardare un livello di vita dignitoso nonostante la situazione debitoria.

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