Descrizione del termine giuridico Volontariato:
Il termine volontariato in Italia si riferisce all’insieme delle attività svolte in modo organizzato da persone, detti volontari, che scelgono liberamente e gratuitamente di dedicare parte del loro tempo al servizio degli altri o della collettività, senza ricercare alcun profitto economico. Questa nozione è espressamente riconosciuta e regolamentata dalla legge italiana, in particolare con la legge 266/1991, la cosiddetta “Legge quadro sul volontariato”.
La legge definisce le organizzazioni di volontariato come associazioni non lucrativi che si propongono di eseguire attività di interesse generale, come la tutela dei diritti civili, la promozione della cultura e dell’educazione, l’assistenza sociale e sanitaria, la protezione dell’ambiente, la valorizzazione del patrimonio storico e artistico, e molto altro ancora. I volontari agiscono quindi all’interno di queste organizzazioni ed è fondamentale che l’attività di volontariato sia svolta senza alcuna forma di remunerazione o compenso, mantenendo al contempo la libertà e la gratuità come principi chiave del proprio impegno.
Il volontariato può anche essere svolto in maniera individuale, al di fuori di strutture organizzate, ma è più comune e più facilmente riconoscibile nel contesto delle organizzazioni di volontariato, che possono garantire una maggiore efficacia e organizzazione del lavoro svolto. Un aspetto importante del volontariato è che esso potrebbe talvolta integrarsi con servizi pubblici, sopperendo a carenze o mancanze dello Stato in settori specifici, ma rimanendo sempre distinto e indipendente dal servizio professionale retribuito.
Le organizzazioni di volontariato sono soggette al riconoscimento da parte della pubblica amministrazione e devono rispettare certi standard di trasparenza e di gestione. Ciò include la redazione di un bilancio annuale, la tenuta di registri degli iscritti e delle attività svolte, e la dimostrazione della loro natura non lucrativa e del loro funzionamento democratico interno.
Il codice del Terzo settore entrato in vigore nel 2017, con il Decreto Legislativo n. 117/2017, ha ulteriormente implementato la normativa riferita al volontariato, conferendo un quadro normativo più moderno e integrato, che comprende anche disposizioni in materia di impresa sociale, organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), e associazioni di promozione sociale (APS).
Contesto giuridico in cui il termine Volontariato può essere utilizzato:
Un esempio contestuale di volontariato potrebbe essere quello di un gruppo di cittadini che decide di organizzarsi per ripulire un’area verde della propria città, adottando una porzione di parco pubblico. I membri del gruppo si riuniscono ogni fine settimana per rimuovere rifiuti, piantare nuovi alberi e fiori, e riparare attrezzature. Questa iniziativa è un chiaro esempio di come il volontariato possa contribuire alla tutela e alla valorizzazione dei beni comuni e dell’ambiente, galvanizzando la comunità attorno a progetti positivi e costruttivi senza scopo di lucro.
Un altro esempio può essere costituito dal supporto offerto da un’associazione di volontariato durante emergenze, come nei casi di calamità naturali. Volontari addestrati possono offrire il loro aiuto in diverse forme: dalla ricostruzione, al soccorso diretto delle persone colpite, alla distribuzione di cibo e beni di prima necessità. Ciò non solo fornisce sostegno materiale immediato a chi si trova in difficoltà, ma contribuisce anche a instaurare un senso di solidarietà e coesione sociale nei momenti critici per una comunità.
L’importanza del volontariato nel contesto del diritto e della società italiana è notevole. Mentre fornisce servizi vitali e supporto alle persone e alle comunità, rappresenta anche un esempio del funzionamento di una società civile attiva e partecipativa, dove i cittadini si assumono responsabilità sociali al di là degli obblighi legislativi o delle aspettative economiche, arricchendo così il tessuto sociale e promuovendo la solidarietà e il benessere collettivo.